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I NOSTRI FIGLI HANNO BISOGNO DI UNA GIUSTA “EDUCAZIONE ALIMENTARE”

Seduta su una panchina nel parco vicino a casa mia, osservo un gruppo di ragazzini, mentre giocano a calcio nel campetto del circolo ricreativo. Il mio sguardo si sofferma su uno di loro in particolare, sempre un po’ in ritardo rispetto agli altri, affaticato nei movimenti e visibilmente sudato. Sento il suo nome perché i suoi compagni di gioco lo riprendono più volte, rimproverandolo. Il ragazzino si chiama Luigi, potrebbe avere intorno ai 10 anni ed è decisamente in sovrappeso. Luigi gioca e sembra non dare troppo peso alle parole dei compagni, ma in realtà leggo nei suoi occhi una sorta di tristezza e frustrazione che cerca di mascherare con le sue prorompenti risate. Di lì a pochi minuti, un uomo e una donna si avvicinano all’ingresso del campetto e, con tono deciso e perentorio, richiamano il ragazzino: forse sono i genitori. Noto che anche loro sono in evidente sovrappeso. Abbasso gli occhi e, con un po’ di rammarico, penso a quanto la nostra alimentazione negli ultimi anni si sia arricchita di cibi raffinati, ricchi di zucchero e grassi idrogenati.

Un’alimentazione povera di nutrienti, artificiale, ipercalorica e tossica. Chiudo gli occhi e vedo Luigi, e penso al marketing aggressivo adottato, a volte, verso i bambini: pubblicità che utilizzano personaggi famosi o dei cartoni animati che consigliano l’acquisto di prodotti non sempre così salutari come: patatine fritte, merendine, biscotti, bevande gassate e zuccherate. Tutta una tipologia di cibo che, oltre a non avere alcuna funzione fisiologica benefica nell’organismo del bambino, può causare nel tempo una profonda alterazione metabolica e ormonale. Le sue funzioni organiche, soprattutto a livello epatico ed enterico, possono venire alterate, portando il bambino in una condizione simil-steatosica, (per eccesso di zuccheri ingeriti) e di disbiosi intestinale. Sempre più spesso, queste alterazioni comportano un notevole aumento di peso. In Italia il riscontro statistico non lascia dubbi: sovrappeso ed obesità in età evolutiva non sono certo un fenomeno raro. Nel nostro Paese infatti la percentuale di bambini ed adolescenti in sovrappeso ed obesità aumenta ogni anno in modo preoccupante. I principali fattori di rischio dell' eccesso di peso tra i ragazzi con età compresa tra i 6 ed i 17 anni sono: la familiarità, la sedentarietà e l’alimentazione squilibrata. Ma esiste anche un altro importante fattore: la salute del loro Microbiota intestinale.


Sì, perché si è scoperto che la flora intestinale di una persona obesa differisce notevolmente da quella di una persona in normopeso. Questo vuol dire che la disbiosi intestinale contribuisce a farci ingrassare! Infatti i batteri intestinali delle persone obese sono più efficienti nell’estrarre calorie dal cibo: quando il cibo non digerito raggiunge il colon, i batteri “affamati” si avventano su di esso, accumulando calorie che si sommeranno a quelle normalmente assunte con il cibo digerito. Questa assunzione extra di calorie e l’accumulo di grasso produrrà un incremento di peso. Esistono batteri intestinali che favoriscono l’aumento di peso e altri che ci aiutano a mantenerci in normopeso. Lo stesso discorso vale anche per i bambini. La realtà è che i batteri intestinali reagiscono a seconda del tipo di alimentazione che abbiamo: i “batteri buoni” amano l' alimentazione ricca di fibre e nutrienti; i “batteri cattivi” prosperano invece con un regime alimentare ricco di zuccheri, carboidrati raffinati e grassi nocivi. I patogeni intestinali, quando prendono il sopravvento, producono delle tossine che vengono rilasciate nell' intestino danneggiandone la parete; penetrano nel flusso sanguigno e qui vengono scovate dal sistema immunitario che, reagendo ad esse, attiva una risposta infiammatoria di bassa intensità definita anche “infiammazione silente”. Se questa operazione viene reiterata nel tempo, a causa di pasti quotidiani poveri di nutrienti e ipercalorici, l' aumento di peso sarà inevitabile.


Tenete conto che molti microbi patogeni intestinali, come la candida, si nutrono di zucchero e lo usano come combustibile per riprodursi e prosperare. Il problema è che i batteri patogeni, i miceti e i parassiti sono in grado di manipolare anche il nostro comportamento: fame nervosa, compulsiva, deficit dell’attenzione, ansia, irritabilità ecc. Del resto il nostro intestino è connesso direttamente con il cervello dal quale riceve e al quale invia segnali attraverso impulsi nervosi. Moltissimi bambini sono in disbiosi intestinale. Ne è prova, non solo, il loro evidente sovrappeso o obesità, ma anche i loro disturbi comportamentali: irritazione, insonnia, mancanza di concentrazione, iperagitazione e incapacità a socializzare.

Purtroppo c'è da dire che le abitudini alimentari a livello familiare incidono pesantemente sulla tendenza al sovrappeso dei nostri bambini. E’ importantissimo che i genitori siano i primi a rendersi conto che esiste una giusta “educazione alimentare” che dovrebbe rientrare in un equilibrato stile di vita. Molto spesso, dietro a un aumento di peso di un bambino in età scolare si nascondono anche fattori psicologici ed emozionali: una sorta di incapacità a gestire non solo le relazioni sociali e familiari, ma anche le stesse emozioni. Il problema è che i nostri figli, fin da piccoli, molto spesso si scontrano con situazioni problematiche sia familiari che sociali. Esperienze che provocano in loro traumi psico-emotivi, che molto spesso li costringono a chiudersi in “gabbie emozionali”. Così iniziano a trattenere rabbia e delusione, a covare paure. Trattengono le lacrime o la gioia, non esternano il loro disappunto con amici o familiari. O al contrario hanno esplosioni di rabbia e violenza. Baci, abbracci e contatti fisici diventano atteggiamenti quasi inopportuni! Tutto è ridotto al silenzio e così, per fare tacere il tumulto interiore delle loro emozioni, molto spesso si buttano sul cibo, l’unico in grado di regalare loro gratificazione immediata.


Molti scienziati definiscono le nuove generazioni: un esercito di bambini intossicati dall’eccesso di zuccheri e bloccati nelle emozioni. Potremmo parlare di una sorta di “aridità emozionale”, che trova conforto nel cibo e che li trasformerà in

adulti incapaci di gestire la loro vita emozionale, sociale e relazionale. I bambini ascoltano, osservano, imitano, sono delle “spugne” che assorbono tutto. Sono un continuo divenire e necessitano di regole e giusti insegnamenti. Dipendono completamente, sia fisicamente che psicologicamente, dai loro genitori. Epiteti o giudizi negativi, troppo spesso ripetuti, cattivi esempi o comportamenti sbagliati posso provocare nel bambino confusione, sensi di colpa, frustrazioni, complessi.

Quanto può pesare nella mente e nel cuore di un bambino una parola sbagliata, un rimprovero inopportuno, un giudizio affrettato o un castigo immotivato! Il bambino ha bisogno di amore quanto un fiore per sbocciare, ha bisogno di luce, acqua e sole!


Gli “esperti” dicono che fino ai tre anni di vita il bimbo necessita di un contatto diretto con le persone che ama: essere stretto al petto della mamma, sentire il battito del suo cuore, respirare il profumo della sua pelle. Sembra che sia proprio in quel particolare periodo della sua vita che formi il suo carattere. Crescendo poi avviene il distacco, il digiuno di affettuosità e carezze, così in mancanza di amore, di coccole, di attenzioni, di sorrisi e parole dolci, i piccoli, imparano a trattenerli come se avessero percepito che è sbagliato concederli e molti di loro si buttano sul cibo “zuccheroso”. Allora non sottovalutiamo quanto le malsane abitudini alimentari e uno squilibrato stile di vita possano influenzare negativamente i nostri figli. E’ fondamentale insegnare loro una buona “educazione alimentare”, perché un bambino ben nutrito diventerà un adulto sano ed equilibrato sia nel corpo che nella mente!


Simona Oberto

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