top of page

“CAVALLETTE E VERMI DIVENTERANNO IL CIBO DEL FUTURO?”

Corriere di Chieri 26 Giugno 2015

Per sfamare una popolazione che nel 2050 sarà all’incirca di 9 miliardi, saremo costretti a cibarci di insetti? La FAO ha stimato che ci vorrà circa il 70% di cibo in più per nutrire tutti e si dovrà per forza dare fondo a tutte le risorse naturali alimentari del pianeta. Del resto tutti gli esperti dicono che è impensabile aumentare ancora la produzione degli allevamenti intensivi, mentre ben presto le coltivazioni saranno insufficienti! Senza contare gli inevitabili rischi della degradazione dei terreni coltivati, della scarsità delle acque, della salinizzazione, dell’inquinamento delle falde acquifere e del degrado degli ecosistemi…Ma allora perché non iniziare a valutare la possibilità di alimentarci con un cibo molto nutriente, ecosostenibile e abbondantemente disponibile? Parliamo di insetti, che rappresentano l’80% di tutte le specie animali! Il discorso è complesso perché si entra in un campo delicato dove si vanno a toccare l’etica, la coscienza, i condizionamenti culturali/religiosi e le abitudini consolidate da anni, da secoli…tutti aspetti che in qualche modo influenzano i nostri gusti alimentari ! Perché, eticamente parlando, dovrebbe essere più giusto cibarsi di vitellini piuttosto che di cavallette…? Ma ci siamo mai chiesti come vengono allevati negli allevamenti intensivi: mucche, maiali, oche, agnelli, conigli, polli…? Perché non inorridiamo di fronte alle loro torture ma lo facciamo di fronte a un piatto di cavallette? La risposta sta in una parola…NEOFOBIA cioè la paura di ciò che è nuovo, di ciò che non conosciamo, di ciò che non rientra nelle nostre abitudini o che addirittura consideriamo tabù ! Ecco perché il pensiero di mangiare una locusta, una cavalletta, un verme, una larva o una farfalla ci suscita così ribrezzo! Perché il nostro cervello, condizionato, le ha classificate come immangiabili e per niente appetibili. Eppure sono tutti eduli, ricchi di nutrienti altamente assimilabili e biodisponibili per l’uomo! Le loro carni infatti apportano pochissimi grassi, sono ricche di vitamine del gruppo B e di minerali come il ferro e lo zinco e sono costituite da proteine ad alto valore biologico, addirittura superiore a quello della carne. Sarebbe una dieta molto varia ed equilibrata: noi siamo abituati a mangiare quasi esclusivamente vitello, pollo e maiale…di insetti ne esistono circa 1800 specie commestibili! Anche sul piano economico sarebbe conveniente perché, ad esempio la produzione di carne bovina è 10 volte più costosa rispetto a quella di locusta. Ma anche più ecosostenibile…l’allevamento di larve commestibili emette nell’atmosfera un quantitativo molto inferiore di anidride carbonica rispetto a quello dei polli, suini e bovini! Solo noi Europei e Nord Americani li snobbiamo…nel resto del mondo sono cibo comunemente consumato nella dieta quotidiana...Molti i piatti orientali o africani dove l'ingrediente principale è rappresentato proprio dagli insetti. Gli orientali prediligono le cicale che vengono ricoperte con una pastella e quindi fritte nell’olio bollente. In Africa invece si mangiano le larve delle falene del bambù, che vengono cucinate preferibilmente alla griglia, ma anche le cavallette in Algeria, o le termiti nello Zaire. Nel deserto australiano esistono delle formiche giganti…gli aborigeni australiani da millenni scavano il terreno alla ricerca di queste formiche che mangiano vive e che, sembrano avere un gusto delizioso! Anche gli antichi romani amavano la cucina a base di questi animaletti e un loro piatto tipico consisteva in grossi bruchi xilofagi (che si nutrono di legno) cotti su pietre bollenti e quindi conditi con il miele. Ma noi no, noi proprio non riusciamo a staccarci dall’immagine e dal pensiero disgustoso che ci susciterebbe una pietanza di insetti! Non ci interessa se siano altamente nutrienti o a basso impatto ecologico…proprio no…un verme ci disturba nel terreno…figuriamoci in un piatto!! Eppure senza saperlo, in media ognuno di noi ne consuma ben 500 gr. l’anno! Possiamo trovarli infatti in molti cibi preconfezionati, come marmellate, burro, formaggi, minestre: ad esempio il colorante E120 (cocciniglia) è il responsabile del colore rosso di alcuni aperitivi; la gommalacca, lucidante di frutta e caramelle è la secrezione dell’insetto Kerria lacca…e via dicendo! Ma noi del resto apparteniamo a quella parte di mondo industrializzato, tecnologicamente evoluto, modello di una alimentazione altamente processata, calorica, raffinata…troppo abbondante, a portata di mano e poco naturale… perché stupirci se inorridiamo di fronte a una cavalletta fritta…? Ma attenzione tra qualche decennio, dice la FAO, dovremmo fare i conti con la scarsa disponibilità di cibo…e allora perché non abituarci fin da subito a un piatto di locuste…del resto potremmo pensare a loro come a dei gamberetti di terra! Se mangiamo ostriche, aragoste e lumache, considerandole prelibatezze, perché non dovremmo fare altrettanto con gli insetti??


Post Recenti
Follow It
  • Facebook Social Icon
  • YouTube Social  Icon
bottom of page